Ho scaricato e letto la guida: “marketing dell’ascolto” di Michele Polico. Molto interessante e piena di spunti.
http://marketingdellascolto.nextep.it/pdf/marketing_dell_ascolto.pdf
Riporto alcune parti a mio avviso molto interessanti.
Marketing dell’ascolto: è un marketing sostenibile ed ecologico che considera la conversazione con le persone non un costo ma un’opportunità. E’ un marketing che chiede pochi soldi ma molto tempo, un marketing che non può essere completamente esternalizzato e in cui le aziende devono mettersi in gioco apertamente, rischiare, fare uscire allo scoperto le proprie persone a cercare, in mezzo al flusso, persone da ascoltare!
Tutta Internet diventerà sociale e il social Web non lascerà spazio ad ambienti non socializzati. Motori di ricerca, siti Intenet, pubblicità, social network, blog e quant’altro in Rete diventeranno interconnessi creando un nuovo Web sociale e interattivo, condivisibile, commentabile e scorrevole: un flusso continuo di informazione dinamica.
Le aziende hanno la possibilità di intervenire in questo meccanismo a catena tipico di Internet, ma per farlo devono decidere di utilizzare strumenti di monitoraggio delle conversazioni e di partecipare attivamente alla Rete, costruendosi un’identità digitale credibile e riconosciuta. Devono quindi modificare radicalmente i propri processi di apprendimento e di comunicazione, abbandonare logiche antiche come il copyright sui contenuti prodotti e iniziare a prestare attenzione alle persone, vivendo ogni commento e critica non come un problema da abbattere o superare ma come un’opportunità di crescita e di confronto.
Immaginate che una persona, attraverso un blog o Twitter o quant’altro, chieda informazioni su un prodotto o apra una critica nei confronti di una azienda, e il giorno stesso riceva una risposta trasparente da parte di qualcuno che in quell’azienda lavora. Immaginate anche che una azienda apra dei punti di contatto in Rete, sui social network e sul sito, dove le persone possono chiedere pubblicamente aiuto e assistenza, e le persone dell’azienda rispondano in tempo reale in maniera soddisfacente alle domande. Immaginate insomma una azienda aperta di cui le persone si fidano, che non ha bisogno di grandi spot perché costruisce la propria reputazione giorno per giorno, dal basso, semplicemente ascoltando le persone.
Gli ambienti sociali presenti in Rete sono davvero moltissimi: tra i principali ci sono i blog, il cui insieme viene definito blogosfera, i social network, tra cui Facebook, Myspace, LinkedIn e Netlog, le piattaforme di videosharing come YouTube e Vimeo, quelle di imagesharing come Flickr, il microblogging con Twitter, strumenti di aggregazione come FriendFeed, che consente alle persone di integrare e socializzare in un unico sito tutta la propria vita digitale (blog, social network, YouTube ecc), strumenti di social bookmarking come Delicious e StumbleUpon e di socialnewsmaking come Digg, forum come Yahoo Answers e ancora molti altri ambienti in cui le persone conversano, pongono domande e condividono informazioni e che le aziende possono utilizzare per praticare il marketing dell’ascolto. Ognuno di questi strumenti ha delle caratteristiche e una storia proprie, ma sono tutti accomunati dalla presenza di persone che li utilizzano per condividere e fruire contenuti e relazionarsi tra loro. Le aziende che vogliono praticare il marketing dell’ascolto devono innanzitutto utilizzare gli strumenti di monitoraggio di questi ambienti, e successivamente creare in ogni spazio una propria identità ufficiale e reputazione che siano alla base dell’interazione con le persone.
I feed rss sono il modo più semplice ed efficiente di consultare le informazioni presenti su Internet. Grazie a questa tecnologia è possibile invertire il normale flusso di fruizione dei contenuti, per il quale una persona deve consultare uno ad uno i siti di suo interesse, e ricevere invece tutte le informazioni utili in un unico sito, chiamato aggregatore o lettore di feed. I principali aggregatori sono Google Reader, Bloglines e Netvibes: una volta registrati ad uno di questi non dovrete fare altro che iscrivervi a tutti i feed dei siti che vi interessano, e riceverete tutte le novità e gli aggiornamenti insieme nell’aggregatore. Per iscrivervi a un feed dovete selezionarne l’icona ogni qual volta la vedete su un sito o un blog di vostro interesse, o in alternativa inserire l’url del sito nell’aggregatore, alla voce “aggiungi un’iscrizione”.
Ma la potenza dei feed non sta soltanto nel disporre in un unico sito di tutti gli aggiornamenti di interesse: utilizzando gli alert di ricerca potete monitorare e tenere traccia di tutte le conversazioni riguardanti la vostra azienda, i vostri prodotti o qualsiasi parola chiave vi interessi monitorare. Gli alert sono infatti dei feed relativi a ricerche sui motori: per iscrivervi ad esempio al feed di una ricerca effettuata con Google dovete usare Google Alert, grazie al quale riceverete nel vostro aggregatore tutti i siti che parlano della vostra azienda nel momento stesso in cui raggiungono una certa posizione nella Serp. Con Google Alert potete anche ricevere gli aggiornamenti che riguardano un sito particolare, ovvero sapere quando in un sito specifico si parla della vostra azienda. Ovviamente la funzione è utile quando intendete monitorare le conversazioni presenti in un sito di grosse dimensioni, come può essere ad esempio Facebook. Iscrivendovi all’alert della ricerca “site:www.facebook.com parola chiave” riceverete nel vostro aggregatore tutte le nuove conversazioni presenti in Facebook che riguardano le parole chiave che intendete monitorare. Sempre con Google Alert potete venire a conoscenza di tutti i siti che linkano al vostro sito, blog o profilo
sociale. In questo caso dovete utilizzare l’operatore link, e iscrivervi dunque all’alert per “link:nomesito”.
Google Reader è uno dei più noti aggregatori di feed rss: una volta aperto un account Google non dovete fare altro che selezionare, tra quelli che vi ho proposto e molti altri, tutti i feed che userete per il monitoraggio della vostra azienda, dei vostri prodotti, della concorrenza, del vostro nome e di qualsiasi keyword vi interessi, oltre che quelli dei siti e dei blog più importanti per voi. Una cosa importante per utilizzare Google Reader al meglio è tenerlo ordinato. Dividete i feed in cartelle: potete utilizzare cartelle diverse per fonti di ricerca diverse come per diverso argomento, a seconda di cosa e come decidete di monitorare. Potete inserire ogni singolo feed in diverse cartelle, ma vi accorgerete che è più comodo selezionare una singola cartella per ogni feed. Rinominate i feed e teneteli in ordine alfabetico. Una volta iscritti ai feed, ordinato l’aggregatore e selezionate le impostazioni che preferite vedrete in un unico elenco tutti i nuovi contenuti. Potete consultarli tutti insieme, una cartella per volta o anche per singolo feed. Con un clic potete condividere i contenuti più interessanti con i vostri collaboratori via feed o via e-mail, segnare alcune fonti come già lette, raggiungere la pagina da cui il feed proviene e molto altro ancora: se avete selezionato al meglio le fonti e impostato Google Reader in maniera ottimale vi ritroverete con un ottimo strumento di monitoraggio e analisi,
scalabile e personalizzato in base ad esigenze specifiche.
I momenti più complessi del marketing dell’ascolto sono la costruzione dell’identità, la legittimazione della reputazione e l’interazione con le persone che incontrerete nelle situazioni più disparate. Il successo in queste fasi dipende dalle vostre conoscenze di comunicazione e cultura Web, dalla vostra personalità e sensibilità e dalla vostra esperienza. Prima di intervenire in conversazioni tra persone dovete legittimare la vostra identità nell’ambiente in cui state intervenendo e in generale nel Web. Se lasciate un commento in un blog è opportuno che lasciate un link associato al vostro nome, e che il link porti alla vostra casa pubblica (ovvero lo snodo centrale della vostra vita digitale, che può essere un blog, un sito, una community come un profilo sociale), che deve essere in grado di legittimare voi e il vostro intervento. Allo stesso modo, se intervenite in Twitter, in FriendFeed o in un qualsiasi ambiente sociale dovrete avere un profilo in quel sito che vi legittimi, e dovrà essere semplice per gli altri capire chi siete e raggiungere la vostra casa pubblica, da cui dovrà essere poi possibile raggiungere altri nodi della vostra identità
digitale. E’ chiaro che il solo essere iscritti ad un social network non legittima un vostro intervento, così come avere un sito istituzionale non può legittimare in generale un vostro commento in un blog. La chiave del marketing dell’ascolto è la partecipazione, quindi a legittimare la vostra reputazione sarà la frequenza di aggiornamento di quello specifico ambiente e in generale la vostra vita digitale nel suo insieme: la qualità dei contenuti che fornite e il network di persone che vi circonda. Costruite dunque la vostra identità digitale partecipando nei principali ambienti dove potrete intervenire, creando valore per le persone presenti, conoscendole e gratificandole per i contenuti che forniscono. Grazie al marketing dell’ascolto troverete molte persone e informazioni interessanti, trattatele come tali.
Una identità digitale equilibrata e una reputazione forte sono i presupposti fondamentali per poter intervenire nelle discussioni di terzi sul Web senza apparire inopportuni. I motivi per cui intervenire sono molti: richieste di informazioni sui vostri prodotti o servizi, giudizi o critiche espresse nei confronti della vostra azienda e molto altro, discussioni sul settore in cui operate e altro ancora. Valutate se possa avere senso rendere i vostri stessi profili sul Web dei punti di ascolto, specificando nella vostra pagina Facebook come nel vostro profilo Twitter o in una sezione del sito
il desiderio di rispondere pubblicamente a domande, problemi, curiosità e opinioni. Fornite, nei vostri spazi, informazioni utili e oneste su di voi: non siate autoreferenziali, non cercate di vendere, non cercate di convincere. Non nascondete informazioni che le persone possano trovare utili. Non cercate in tutti i modi di far leggere i vostri contenuti, ma date piccoli input che rendano semplice raggiungerli. Nel momento in cui vi imbattete in una conversazione che vi riguarda dovrete decidere se e come intervenire. Per farlo prendete tutte le informazioni sulle persone con cui avete a che fare: cercate i nomi su Google e nei social network, andate a fondo. Questo vi aiuterà a decidere non soltanto se intervenire ma anche il modo in cui farlo. Ricordate inoltre che il solo fatto che una conversazione sia pubblica non significa che il vostro intervento sia gradito: rispettare la netiquette, le convenzioni
dell’ambiente in cui vi inserite e le persone con cui vi relazionate, e cercare di dare un contributo utile, vi eviterà in generale di venire respinti.